CHI SIAMO

AVIS COMUNALE ASTI

La nostra storia

1927

AVIS nasce in Italia, fondata a Milano dal Dottor Vittorio Formentano.

1938

AVIS nasce in Asti per iniziativa del Dottor Ettore De Benedetti, primo Presidente astigiano, e di un ristretto gruppo di persone. L’avventura intrapresa da quei coraggiosi “pionieri” si ispirava a ideali forti quali la fiducia nella sensibilità e nella generosità umana. Tutto era da costruire, tutto da organizzare, certamente erano pochi ed inadeguati i mezzi, ma c’era, soprattutto, una grande speranza per la Medicina.

Com’era la nostra AVIS astigiana in quegli anni?

De Benedetti, il fondatore

I primi volontari premiati nel 1956 per aver effettuato 100 donazioni

Il gruppo giovani di quegli anni

Il primo laboratorio all’interno del vecchio Ospedale di via Bottallo

La prima sala prelievi

La prima autoemoteca

Queste immagini raccontano la nostra storia che, in particolare per i giovani, può avere dell’incredibile, ma questa era la realtà di quegli anni.
Oggi la situazione è radicalmente cambiata e quanta strada sia stata fatta è sotto gli occhi di tutti: il nuovo Ospedale, le nostre moderne autoemoteche destinate alla raccolta mobile ma, soprattutto, si è evoluta la Medicina Trasfusionale e, di conseguenza, il ruolo dei Donatori e delle Donatrici e la loro capacità e volontà di adeguarsi e di
seguire il cambiamento.
Dal quel primo nucleo del 1938, AVIS Comunale di Asti ha avuto un rilevante sviluppo quantitativo: oggi conta oltre 7000 iscritti, attivi alla donazione.
“Qualitativamente” la donazione è progressivamente cambiata, le metodiche si sono evolute e, attraverso passaggi successivi, si è passati dalla trasfusione diretta (braccio a braccio) con i pochi controlli sanitari dell’epoca, a quella indiretta con il flacone in vetro per contenere il sangue, alla “sacca in plastica” negli anni settanta, al prelievo di “componenti” del sangue, all’impiego di suoi “derivati”. Negli anni il Sistema Trasfusionale ha previsto una sempre più minuziosa selezione del donatore, l’esecuzione di test di laboratorio sofisticati e terapie trasfusionali mirate ai bisogni dei singoli pazienti. Passaggi non indifferenti che hanno coinvolto tutti gli attori del “sistema sangue”, certamente non ultimi i Donatori, convinti che:

Ricevere sangue da chi può donarlo sia un diritto del malato

Donare sangue sia un dovere per chiunque si trovi responsabilmente nelle condizioni di poterlo fare

Le prime frigoemoteche

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